martedì 2 febbraio 2016

2016_02_02 GOYA VISIONI DI CARNE&SANGUE


Martedì 2 Febbraio 2016 - 21.00
GOYA  VISIONI DI  CARNE&SANGUE

Goya – Visioni di carne e sangue è girato e diretto da David Bickerstaff e prodotto da Phil Grabsky. La distribuzione italiana è a cura di Nexo Digital in collaborazione con il mediapartner MYmovies.it
Francisco José de Goya y Lucientes (1746–1828), meglio conosciuto come Francisco Goya, è considerato uno dei più importanti artisti spagnoli di tutti i tempi e uno dei precursori dell’arte moderna, in grado di affermare la sua arte suprema sia come ritrattista dei più alti ranghi della società spagnola, sia come commentatore della vita del popolo.
Il film di David Bickerstaff porta la vita drammatica e l’arte straordinaria di Francisco Goya sul grande schermo, fornendo un accesso esclusivo all’acclamata mostra "Goya: the Portraits della National Gallery di Londra" e costruendo un ritratto avvincente del pittore attraverso opinioni di esperti internazionali, capolavori tratti da collezioni di fama mondiale e visite ai luoghi in cui l’artista spagnolo visse e lavorò.
Le opere in mostra presso il museo londinese sono filmate in Goya – Visioni di carne e sangue con immagini in altissima risoluzione, che rivelano le strabilianti capacità del pittore spagnolo come ritrattista e commentatore sociale. Ulteriori filmati dietro le quinte svelano inoltre i processi di conservazione e curatela, fondamentali per la preparazione di questo spettacolo unico. Il film rappresenta infatti un ulteriore approfondimento rispetto a una classica visita in galleria, offrendo allo spettatore la possibilità di osservare da vicino le opere d’arte, analizzando anche dipinti non presenti in mostra.
Il film esplora in profondità la vita movimentata di Goya nell’arco di ottant’anni, ripercorrendo la sua produzione artistica e le ultime scoperte sulla sua biografia. Vaste riprese, che vanno dalla bellissima campagna di Siviglia alle grandi cappelle sino ai palazzi reali di Madrid, delineano l’ispirazione e gli scenari che fanno da sfondo alle opere più amate di Goya. Il film inoltre consente al pubblico di entrare al Museo Nazionale del Prado a Madrid, presentando una serie di importanti opere dell’artista, tra cui La famiglia di Carlo IV, che illumina ulteriormente il suo rapporto con l’alta società spagnola. Un raro accesso al ‘Notebook italiano‘ di Goya, uno sketchbook realizzato in Italia tra il 1769-1771, mette poi in contatto gli spettatori con le riflessioni più intime dell’artista spagnolo.
Francisco José de Goya y Lucientes (30 marzo 1746 – Bordeaux, 16 aprile 1828)  
La famiglia di Carlo IV (1800-1801) E' uno dei più importanti pittori spagnoli. Nasce da una famiglia borghese nel villaggio di Fuendetodos, vicino a Saragozza. Qui frequenta lo studio di José Luzán, dove si forma sulle opere di Tiepolo e Mengs. Nel 1769 viaggia in l’Italia per studiare i maestri del passato. Nel 1775 ottiene il suo primo incarico importante: la Manifattura Reale gli commissiona una serie di cartoni per arazzi destinati alle residenze estive della corte. Il suo stile è ancora legato alla tradizione settecentesca Il parasole (1777), ma la scelta di ritrarre gioiose scene di vita quotidiana, piuttosto che soggetti mitologici, è innovativa.  È l’inizio della sua ascesa professionale. La pittura di Goya, ricca di colore, affascina la nobiltà madrilena che inizia a richiedergli numerosi ritratti. Nel giro di 10 anni diventa pittore di corte. Presto, però, viene colpito da una grave malattia [1792] che lo lascia completamente sordo. Questa menomazione rende la sua pittura cupa e visionaria: prevalgono toni scuri, accenti drammatici e immagini angoscianti. Nonostante la malattia la sua carriera a corte prosegue: nel 1799 è primo pittore di corte. In questi anni realizza il celebre ritratto della famiglia reale.  Il suo stile è cambiato: i regnanti sono quasi caricature e le loro fisionomie rasentano il grottesco. Contemporaneamente inaugura una serie di incisioni: i Capricci. La sua vena satirica si esprime in più di 80 tavole dove l’artista denuncia i vizi umani e le ipocrisie comuni a tutte le società. Nei primi anni dell’800 si dedica soprattutto ai ritratti femminili. Tra questi spicca La Maja desnuda(1790-1800); Goya dipinge il quadro contravvenendo alle regole del Sant’Uffizio che vietano la rappresentazione del nudo femminile.  Durante il dominio napoleonico Goya conserva il suo posto a corte. Realizza una serie di incisioni e di quadri che denunciano le atrocità della guerra; tra questi c’è la Fucilazione del 3 maggio 1808, la sua opera più intensamente drammatica, che diventerà simbolo della resistenza spagnola all’invasore francese.  Si ritira nella sua casa di campagna, la cosiddetta Quinta del sordo, di cui decora le pareti con le “Pitture nere”, ancora una volta lugubri e minacciose. Nei suoi ultimi anni, trascorsi a Bordeaux, torna a scegliere soggetti più convenzionali, simile a quelli della giovinezza. Muore a Bordeaux il 16 aprile 1828 all’età di 81 anni. 
Note a cura di Mario Mainino